“Autotrasporto strategico, ma c’è uno squilibrio interno”. I risultati dell’indagine di Assotir
Il mondo dei trasporti e i suoi squilibri interni sono stati al centro della ricerca “Analisi economica dell’autotrasporto italiano degli ultimi dieci anni, basata sui Bilanci delle imprese: Peso, Composizione e Stato di Salute del Settore”. Un’indagine condotta da Assotir e presentata il 2 ottobre a Roma, dalla quale emerge come il settore si confermi strategico nel quadro economico del Paese, ma al tempo stesso mantenga degli squilibri tra grandi e piccoli operatori.
La ricerca ha approfondito i dati finanziari di oltre 37mila imprese attive, sottolineando che l’ambito trasportistico rappresenti il 2% delle aziende italiane e contribuisca al 3,4% del Pil nazionale. Stando allo studio esistono profondi squilibri che minano la sua sostenibilità, con le grandi imprese di autotrasporto che controllano una parte significativa degli utili, agendo come intermediari, e affidando gran parte delle commesse agli operatori di dimensioni più piccole. Questi ultimi, secondo la ricerca costituiscono l’84% degli operatori del settore, i quali si trovano ad avere a che fare con costi elevati.
Secondo Rosario Faraci, professore ordinario di Economia e Gestione delle Imprese dell’Università di Catania e curatore della ricerca, intervenuto durante la presentazione, "le piccole imprese hanno registrato la maggiore crescita di fatturato negli ultimi dieci anni, ma c’è un paradosso: i grandi operatori vantano un tasso di crescita degli utili quasi doppio rispetto alla media del settore. Questo è il risultato di un sistema in cui le grandi aziende raccolgono i benefici economici lasciando ai piccoli gli oneri operativi”.
La presidente di Assotir, Anna Vita Manigrasso ha evidenziato l'importanza di introdurre quattro interventi urgenti per risanare il settore: regolamentazione della subvezione, per contrastare l’intermediazione; rispetto dei tempi di pagamento, già stabiliti per Legge; il riconoscimento economico dei tempi di attesa per il carico e lo scarico delle merci. Infine, la reintroduzione di costi minimi obbligatori per i servizi di trasporto.
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