Digitalizzazione dei trasporti, lo studio del Politecnico di Milano: “Necessario dare impulso ai documenti elettronici e ai flussi informativi”
Il processo di digitalizzazione nel mondo della supply chain e della vendita di beni online procede a due velocità. Mentre infatti il nostro Paese è il primo in Europa nella fatturazione elettronica e nella conservazione digitale, risulta essere tra i fanalini di coda per quanto riguarda i documenti di trasporto elettronici e nell’eCommerce B2B. È quanto emerge dallo studio dell’Osservatorio Digital B2B della School of Management del Politecnico di Milano.
Secondo la ricerca solo il 35% delle aziende italiane emette DDT in formato elettrico. Se in Italia venisse introdotto un obbligo in questo senso è stato stimato si potrebbe ottenere un risparmio di circa 18 miliardi di euro, a fronte di un importante aumento in termini di produttività. Maggiori risorse che potrebbero essere reinvestite per dare una ulteriore spinta alla dotazione tecnologica delle aziende e di soluzioni software per il settore dei trasporti, al fine di contribuire al raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione.
Per il Digital B2B gli investimenti in ambito digitale nei prossimi dodici mesi riguarderanno i sistemi di gestione elettronica documentale (35%), il cloud (22%) e i sistemi ERP (19%). Tradotto in cifre un terzo delle aziende investirà meno dell’1% del fatturato e solamente lo 0,4% ha impegnato un budget che supera il 10% del fatturato. Secondo gli autori dello studio siamo di fronte a “numeri ancora troppo bassi per soluzioni integrate che siano alla base della strategia di digitalizzazione dell’impresa.
L’Italia, prosegue l’indagine, sarebbe in forte ritardo anche sul regolamento eFTI (Electronic Freight Transport Information) e sul protocollo addizionale sulla Convenzione del CMR (la lettera di vettura internazionale utilizzata a livello comunitario per il trasporto a titolo oneroso di merci su strada a mezzo di veicoli). Una norma che punta a digitalizzare i documenti nel mondo della logistica, dando impulso all’automazione dei processi, con l’obiettivo di ridurre i costi incrementando gli standard internazionali di sostenibilità. “In Italia le complessità da affrontare per digitalizzare il processo di consegna sono diverse – proseguono gli autori dell’indagine – e in vista del recepimento di eFTI e del protocollo eCMR, un obbligo di digitalizzazione dei DDT sul territorio nazionale snellirebbe le attività amministrativo-contabili delle aziende”.
Paola Olivares, direttrice dell’Osservatorio, conclude: “La digitalizzazione dei documenti di trasporto è ancora ferma al palo, in larga parte per le resistenze culturali dei partner di business. I tempi sono maturi per un obbligo generalizzato di trasmissione del DDT in formato elettronico strutturato. Una tale scelta consentirebbe al sistema Italia di raggiungere enormi vantaggi e di posizionarsi come leader nella transizione al digitale dei documenti e dei flussi informativi.