Strade più sicure per gli autisti. Ecco la fotografia del nuovo rapporto Aci-Istat
Il 91% degli autisti rimane incolume in un incidente, con i sinistri (166.525 totali in Italia) che lo scorso anno sono diminuiti dello 0,4%, così come le vittime (3.039, pari a -3,8%). È quanto emerge dal rapporto Aci-Istat sull’incidentalità stradale 2023, che ha approfondito il tema della sicurezza stradale dal punto di vista dei conducenti dei mezzi pesanti.
“In un 2023 nel quale le abitudini di spostamento degli italiani sono tornate a livelli pre-pandemia, le statistiche dell’incidentalità stradale fanno registrare un lieve miglioramento nel numero delle vittime e un aumento contenuto di incidenti e feriti”, si legge nella nota Aci.
Nel 2023, il tasso di mortalità - numero di morti per 100mila abitanti - risulta più elevato della media nazionale (5,2) in ben 13 Regioni. Nello specifico: Sardegna (7,0), Bolzano (6,7), Trento e Veneto (6,4), Emilia-Romagna (6,3), Marche, Lazio e Puglia (6,0), Calabria (5,9), Abruzzo (5,7), Toscana e Molise (5,5), Umbria (5,3).
In media, ogni giorno si sono verificati 456 incidenti (19 ogni ora), 615 feriti (25,6 ogni ora) e 8,3 morti (1 ogni 3 ore). Il costo sociale degli incidenti stradali con lesioni alle persone ammonta a quasi 18 miliardi di euro (1% del Pil nazionale). Aggiungendo i 4,3mld di euro di costi sociali per danni alle cose, si raggiungono i 22,3 miliardi di euro (pari all’1,1% del PIL).
Le principali cause degli incidenti? Guida distratta o andamento indeciso (15,1% del totale), mancato rispetto di precedenza o semaforo (12,9%) e velocità troppo elevata (8,4%). Seguono manovre irregolari (7,7%) – tra cui retromarcia, inversione, manovra irregolare per sostare o attraversare la carreggiata - e mancato rispetto della distanza di sicurezza (6,9%).