Sostenibilità, Ue: rafforzare il trasporto combinato per ridurre costi ed emissioni
Rendere il trasporto merci più sostenibile migliorando la competitività del trasporto intermodale rispetto al trasporto esclusivamente su strada.
Questo l’obiettivo della proposta della Commissione europea sul trasporto combinato che aggiorna la direttiva in materia e integra il pacchetto Greening Freight, adottato per la maggior parte nel luglio 2023 per sostenere il settore a raggiungere gli obiettivi del Green Deal.
La nuova proposta: potenziare il trasporto intermodale
La revisione rimodula gli incentivi sulla base della capacità di un’operazione di trasporto di ridurre i propri costi esterni del 40% rispetto al trasporto esclusivamente su strada tra gli stessi punti di partenza e di arrivo.
Viene anche introdotta un’esenzione dai divieti temporanei di circolazione, come quelli del fine settimana, per il trasporto combinato.
La Commissione stabilisce, inoltre, per gli Stati membri un obiettivo di riduzione di almeno 10% dei costi medi delle operazioni di trasporto combinato entro 7 anni e li invita a mettere in atto le politiche necessarie per raggiungere l’obiettivo.
In aggiunta, gli operatori dei terminal dovranno fornire sul web dati sui servizi e le strutture, mentre l’Unione Europea svilupperà un portale web per fornire informazioni di tipo normativo e amministrativo.
Adina Vălean, Commissaria europea per i Trasporti, ha dichiarato: “Nel 2022 sono stati trasportati sulle strade dell'UE 13,6 miliardi di tonnellate di merci. Questo trasporto merci è fondamentale per l'economia dell'UE e, con l'aumento della domanda, dobbiamo tenere sotto controllo i costi e le emissioni. Con la nostra proposta, gli autocarri manterranno il proprio ruolo nel settore del trasporto merci, ma la loro combinazione con altre modalità di trasporto più sostenibili, come le chiatte, il trasporto marittimo a corto raggio o i treni, ridurrà i costi esterni dei trasporti e ottimizzerà l'uso della rete di trasporto a vantaggio dei cittadini e dell’economia”.
IRU: “La nuova proposta potrebbe danneggiare un’efficiente cooperazione intermodale”
L’IRU (Unione Internazionale Trasporti Stradali) ha espresso preoccupazioni sulla nuova proposta della Commissione. Secondo l’associazione, la proposta legislativa della Commissione Europea di modificare la Direttiva sul Trasporto Combinato potrebbe danneggiare l'efficiente cooperazione intermodale, invece di promuoverla, a causa dell'ambiguo quadro di incentivi per il trasporto merci combinato e intermodale.
La Commissione, infatti, non ha fornito alcun chiarimento su cosa sarà considerato un costo esterno e su come sarà calcolato.
Raluca Marian, Direttore dell’EU Advocacy IRU, ha commentato la proposta: “Apprezziamo gli sforzi della Commissione per affrontare finalmente le regole del trasporto combinato. Ma vediamo la proposta come un'occasione mancata per definire un quadro di incentivi semplice e trasparente per gli utenti del trasporto combinato e intermodale di merci”.
"L'IRU non è convinta che collegare gli incentivi al trasporto combinato ai costi esterni delle operazioni di trasporto merci su strada sia l'approccio giusto. Potrebbe rallentare la riduzione della qualità dell'aria e dell'impronta di biossido di carbonio del trasporto merci su strada", ha aggiunto.
"Nella vita reale, si parla di trasporti efficienti, di cooperazione e complementarità tra i modi. Questo è quello che i legislatori dovrebbero tenere a mente quando stabiliscono le regole, invece di mettere i diversi modi di trasporto l'uno contro l'altro e di stabilire gerarchie artificiali scollegate dalla realtà quotidiana. È necessaria una migliore cooperazione tra i diversi modi di trasporto e abbiamo bisogno di un quadro giuridico moderno a livello europeo che lo consenta", ha concluso Raluca Marian.
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