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Euro 7: il Parlamento europeo rinvia l’entrata in vigore del regolamento

10/11/2023

Il Parlamento europeo ha approvato ieri, giovedì 9 novembre, la propria posizione negoziale sul pacchetto di norme ambientali dei veicoli a motore, noto con il nome Euro 7. La posizione negoziale è stata approvata con 329 sì, 230 no e 41 astensioni. 

Nella votazione di ieri ha prevalso la posizione realistica, media tra le esigenze di protezione ambientale e quelle dell’industria automobilistica. 

La votazione

I deputati hanno sostenuto la proposta della Commissione europea (leggi qui la nostra notizia a riguardo), indicando una ripartizione supplementare delle emissioni in tre categorie per i veicoli commerciali leggeri in base al loro peso. 

Per quanto riguarda le emissioni di gas scarico di autobus e veicoli pesanti, hanno adottato limiti più rigorosi di quelli già proposti. 

Slitta l’entrata in vigore 

Con la votazione di ieri, è stata spostata la data per l’entrata in vigore del regolamento sull’Euro 7: 

-    Auto e furgoni: dal 1° luglio 2030
-    Autobus e camion: dal 1° luglio 2031

La Commissione europea proponeva 2025 per auto e furgoni e 2027 per autobus e camion. 

Specifiche della norma

La norma interviene principalmente sulle emissioni dei gas di scarico, ma anche sulle emissioni di pneumatici e freni e sulla durata delle batterie. Si specifica che le emissioni dovranno essere misurate sia in laboratorio che in condizioni di guida reali. 

Inoltre, rispetto alla proposta della Commissione, il testo approvato ieri prevede requisiti minimi di durata delle batterie per auto e furgoni più elevati. 

ACEA parzialmente soddisfatta

L’associazione dei produttori automobilistici ACEA ha ritenuto la posizione negoziale migliore della proposta della Commissione. Rimangono però alcuni dubbi

Secondo l’associazione, infatti, l’Euro 7 “arriva in un momento molto critico della trasformazione del settore”

"Resta il fatto che l'Euro 7 rappresenta un investimento significativo per i costruttori di veicoli, che si aggiunge ai loro enormi sforzi di decarbonizzazione", ha dichiarato il direttore generale dell'ACEA, Sigrid de Vries.

"Inoltre, si inserisce in un contesto geopolitico ed economico straordinariamente difficile, caratterizzato da un'impennata dei prezzi dell'energia, da carenze nella catena di approvvigionamento, da pressioni inflazionistiche e da un ritardo nella domanda dei consumatori. L'Europa ha bisogno di un Euro 7 proporzionato che bilanci le preoccupazioni ambientali e la competitività industriale", ha concluso de Vries. 

I prossimi step

Il prossimo passo lo dovrà compiere il Consiglio Europeo, formato dai rappresentanti degli Stati membri e che finora su questa normativa ha sostenuto una versione più “leggera”, ossia con limiti inferiori. Poi, la Commissione europea dovrà decidere se rendere esecutivo il testo finale, oppure se ritirare la proposta.



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